






Il comune di Evolène si trova sopra Sion nel Vallese nella Val d’Hérens. A Évolène, L’ultima domenica di carnevale, le maschere degli «empaillés» e «peluches» escono per le strade del villaggio. Il carnevale tempo fa era un momento di pura sregolatezza: erano concessi sgambetti e spintoni e andare in giro a seminare spavento era visto come un modo per allontanare gli spiriti maligni e scacciare l’inverno. Da una trentina d’anni il carnevale è noto anche al di fuori di Évolène ed è diventato più tranquillo.
Due le maschere tipiche: gli «empaillés» e i «peluches». Entrambi dimostrano il legame profondo che gli abitanti hanno mantenuto con la natura e gli animali. Oltre alla maschera, i «peluches» indossano delle pelli non conciate; gli «empaillés», anch’essi mascherati, sono invece rivestiti di sacchi riempiti di paglia, allegoria dell’agricoltore. Se la paglia e le pelli erano utilizzate spesso per mascherarsi in passato, il carnevale di Évolène è l’unico a non aver ancora rinunciato a questi due materiali. Le maschere, antropomorfe, sono scolpite nel legno e possono rappresentare la testa del diavolo, del leone, del gatto o di figure mostruose. Le maschere sono intagliate nel legno e hanno forme animalesche.
Il carnevale riveste anche un’altra funzione che riguarda nello specifico i ragazzi. In passato, l’atmosfera sfrenata di questo periodo dell’anno era infatti anche l’occasione per incontrare la propria amata.
«Peluches» e «empaillés» facevano la corte alle ragazze senza togliersi la maschera: l’identità era svelata solo alla fine dei festeggiamenti.
I festeggiamenti sono molto vivaci e il baccano fa parte del prestigio di questa festa: ovunque si sente il suono dei campanacci.
Allego un video documentario realizzato da me nel 2012.